Sulle tracce dell’Elba Arcaica.
Tre giorni di cammino percorrendo sentieri poco battuti che ci condurranno in luoghi di grande fascino e bellezza dove si conservano le memorie più antiche delle nostre radici Isolane.
IL PROGRAMMA
Mercoledì 3 gennaio 2024
Ore 9,00 ritrovo a Portoferraio, Isola d’Elba
Trasferimento in minibus a San Piero dove si parte per il trekking
Le Vie dei Pastori e degli Antenati
Percorso: San Piero – Fetovaia Lunghezza: km 14 Dislivello: mt 755
Le antiche vie dei Pastori e i villaggi degli antenati,un cammino spettacolare lungo i crinali che conservano importanti memorie della nostra storia Isolana.
Lasciati i vicoli del borgo di San Piero si inizia a risalire il fianco meridionale della Montagna Elbana lungo un sentiero che ci racconta il mondo contadino che qui è stato protagonista fino a pochi decenni fa, ma con la dovuta attenzione si possono osservare intriganti tracce del periodo preistorico. Si cammina tra dolci pianori fino al rudere del mulino di Moncione per poi incontrare la tomba dello Spino, piccola necropoli di epoca Villanoviana. Si continua a camminare tra i terrazzamenti oggi ricoperti dalla macchia, con il paese di Seccheto sotto di noi, per poi salire ripidamente fino alla Tozza al Protano, uno scenografico rifugio sottoroccia assai panoramico che segna il confine tra il mondo contadino e quello pastorale. In un crescendo di panorama raggiungiamo un pianoro verde dominato dalla sagoma massiccia di Pietra Murata, un grande monolite di granito con alla base un caprile con capanna e chiuso. Eccezionale postazione di vedetta usata da tempi immemori anche come luogo di scambio, come testimoniano i numerosi resti di ceramica preistorica e di epoca etrusca e romana che qui sono stati trovati. Saliamo sul “tetto” della grande roccia per ammirare il maestoso panorama e godersi la suggestione del luogo. Continuiamo l’ascesa lungo il lato sud del massiccio arrivando al Caprile del Collaccio basso e poi al fosso dei Malocci, per poi giungere ai caprili delle Macinelle, tra le più belle testimonianze dell’architettura pastorale Elbana. Il nostro cammino prosegue tra la macchia fino alle surreali coti della Grottaccia, dove nel bel pianoro possiamo ammirare le tracce di insediamenti preistorici e quelle più evidenti e ben conservate dei pastori, che fino a pochi decenni fa erano quotidiani frequentatori delle nostre montagne. Avvolti in un’atmosfera senza tempo tra sculture naturali di granito, raggiungiamo il piccolo altopiano delle Mure, dove si trovano i resti del più grande villaggio in pietra della montagna Elbana. Qui alcune centinaia di metri di spessi muri a secco collegano i crinali rocciosi che delimitavano i confini di un insediamento che gli esperti fanno risalire a 3500 anni fa. È un luogo di grande fascino che all’interno di questo perimetro conserva numerosi manufatti in pietra e argilla, recinti e capanni pastorali di epoca molto più recente magistralmente costruiti usando le pietre dell’antico villaggio. Il nostro cammino “archeo-naturalistico” continua tra i maestosi scenari di questo crinale selvaggio fino a raggiungere il Monte Cenno, da dove iniziamo a scendere verso il mare in direzione della punta di Fetovaia. Dopo aver incontrato i due caprili del Cenno si prosegue con lo sguardo che si perde verso sud in direzione del Giglio, di Montecristo e Pianosa, fino a raggiungere la Piana della sughera un importante sito archeologico dove possiamo ammirare menhir, tombe a fossa e a circolo e numerosi resti di ceramica e di scorie di lavorazione del ferro, in quanto la Piana era luogo sacro ma anche sito di lavorazione del minerale di ferro proveniente dalla parte orientale dell’Isola. L’ultima parte del percorso è un panoramico sentiero a tornanti che scende sinuoso tra piante di mirto e rosmarino affacciato sulle trasparenze smeraldine della baia di Fetovaia sulla cui spiaggia concludiamo il nostro cammino.
Trasferimento in minibus a San Piero per cena e pernottamento.
Giovedì 4 gennaio 2024
Colazione in hotel e trasferimento in minibus a Marciana dove inizia il trekking
I selvaggi crinali di Nord Ovest e il fascino arcaico degli altopiani Isolani
Percorso ad anello Lunghezza km 15,50 Dislivello mt 1280
Una giornata di trekking alla scoperta della parte più selvaggia e meno conosciuta del massiccio del Capanne, che regala paesaggi di grande bellezza con ampi panorami e surreali picchi granitici e ci farà incontrare affascinanti siti preistorici e storici.
Iniziamo il cammino da Marciana, lasciata la Fortezza Marcianese si sale passando sotto le ripide pareti granitiche del Monte Giove camminando lungo il selciato che sale con pendenza costante, contornato da erbitri, lecci e qualche roverella, fino alla Stretta dove incontriamo i grandi cedri e il paesaggio inizia ad essere più montano. La via magistralmente disegnata a tornanti sul ripido pendio granitico continua a salire a ombrìa e il ghiaccio comincia a far capolino intorno e sul sentiero. Giunti al Passo della Tavola un ultimo sguardo al lato Nord dell’Isola e ai sottostanti borghi di Marciana e Poggio e poi ci spostiamo a solatìa per una sosta al ridosso delle prime coti. Ora il sole scalda e la luce diventa padrona di un maestoso scenario selvaggio dominato ad Ovest dalla Corsica. Scendiamo brevemente fino a raggiungere i Pianori della Tabella che improvvisi si svelano accogliendoci tra coti e praticelli di prunelle e giuderbe, con la sagoma nitidissima di Capraia incorniciata tra granito e cielo. Si cammina tra antiche mura risalenti all’età del Bronzo, rifugi pastorali e incredibili sculture naturali di surreale bellezza, mentre alle nostre spalle dominano il crinale della Galera con la sua sagoma sconvolta e il Monte Capanne che da qui mostra il suo fianco più irto. La Tabella è un luogo segreto che si svela passo dopo passo, non lo vedi prima di arrivarci e scompare appena sei oltre. Qui si respira la quiete e la potenza della bellezza e il tempo da effimero si fa denso, non si misura, si respira; è un luogo di grandiosa armonia che trascende dai canoni di quiete e bellezza e anche da quelli del tempo. Le sagome spoglie dei carpini si stagliano eleganti sull’infinito d’azzurro mentre saliamo sull’alta vedetta rocciosa di Ponente per ammirare dall’alto le Piane di San Frediano, un tempo presidio agricolo d’altura dove si coltivava il grano e oggi fitta brughiera di scopa. Riprendiamo il cammino scendendo agili dalla “scorcia”, giunti alla Pente all’Ennera incontriamo un monumento e i resti del quadrimotore De Havilland DH.114 precipitato nell’ottobre del 1960. A seguito di questo tragico evento in cui morirono 11 persone questa località è conosciuta da noi Elbani come “l’aereo”. Continuiamo a scendere tra arbusti di erica e corbezzolo, per poi ritrovare la via Pomontinca in località la Terra. Da questa importante antica via di comunicazione continuiamo a mezza costa affacciati sull’Ovest Elbano, fino a una piccola deviazione per raggiungere i resti della chiesa Medieovale di San Frediano e dell’omonimo villaggio. Raggiunte le Coti rotondeggianti del Troppolo salutiamo Montecristo, Pianosa e le valli del Sud-Ovest Elbano e scendiamo nei boschi verdi del Nord fino alla sorgente del Bollero, per poi raggiungere Serraventosa e poi il masso dell’Aquila, eccellente vedetta per le sagome di Corsica e Capraia e per le montagne del continente che si stagliano più a est. Un breve tratto e raggiungiamo il santuario della Madonna del Monte famoso per il soggiorno di Napoleone e per i suoi secolari castagni. Si prosegue scendendo lungo il selciato che ci conduce a Marciana, dove chiudiamo l’anello della nostra escursione.
Trasferimento in minibus a San Piero per cena e pernottamento.
Venerdì 5 gennaio 2024
Colazione in hotel e trasferimento in minibus a Pomonte dove inizia il trekking
San Bartolomeo, la Montagna Mistica
Percorso ad anello Lunghezza km 7 Disivello mt 617
Un cammino nel sud ovest Elbano, tra sentieri circondati dai terrazzamenti dei vigneti ormai abbandonanti, che ci porta fino alla vetta del Monte di San Bartolomeo, uno dei luoghi più affascinanti dell’Elba
Si parte dalla piazza di Pomonte e percorrendo la via del tramonto raggiungiamo l’abitato di Chiessi. Da qui si inizia a salire da un panoramico sentiero a tornanti, tra tracce di vecchi coltivi e macchia, fino al colle di San Bartolomeo dove incontriamo resti di antichi insediamenti preistorici e di epoca classica. Le tracce più evidenti però risalgono al periodo medioevale con i ruderi della chiesa di San Bartolomeo, luogo di grande bellezza e suggestione. Le tante pietre lavorate che in un apparente caos ci circondano, raccontano di un paese distrutto e abbandonato in tempi remoti. Una piccola via ferrata ci porta sulla vetta del monte, uno dei luoghi più belli e affascinanti dell’Isola, dalle innegabili suggestioni mistiche. Si continua lungo il crinale tra scorci panoramici di rara bellezza e poi si inizia a scendere nella valle di Pomonte percorrendo il bel sentiero selciato della vecchia via Pomontinca. Si scende tra i terrazzamenti dei vigneti ormai abbandonanti, ammirando i due lati della valle più grande dell’Elba, fino a ritrovare le bianche case di Pomonte dove tra le piante di limone si chiude il percorso. Trasferimento in minibus al porto di Portoferraio e partenza.
PREZZO
280€ a persona in camera doppia
Min 2 – Max 8 persone
LA QUOTA COMPRENDE
3 escursioni trekking guidate
2 pernottamenti in hotel ½ pensione (bevande escluse)
Trasferimento porto-hotel a/r
Trasferimenti in minibus sull’Isola
Assicurazione RC infortuni
LA QUOTA NON COMPRENDE
Biglietto traghetto per l’Elba a/r
Pranzi al sacco
supplemento camera singola
CONTATTI
Info e Prenotazioni
Mob +39 333 2653079
Tel +39 0565 976707
Mail: info@econauta.net
www.econauta.net
in caso di condizioni meteo non adatte, il percorso può essere modificato.
A cura di Agenzia Viaggi Brignetti