Trekking Itinerante tra Mare e Cielo.
Un cammino tosto dentro scenari maestosi, densi di storia e meraviglie naturalistiche, alla scoperta di una terra affascinante e selvaggia, dove si respira Libertà. Toccheremo le vette più alte e i punti più panoramici e spettacolari, ma sopratutto andremo alla scoperta dei luoghi più suggestivi e segreti di questa terra densa di storie e leggende.
IL PROGRAMMA
Le luci di Bastia, le vette del Monte Stello e della Cima di e Follicie, il faro della Giraglia, sono immagini per me familiari da sempre. La voglia di camminare sui crinali dove dall'Elba vedo posare il sole è un desiderio che ho coltivato dall'infanzia. Il desiderio di vedere tutto l'Arcipelago Toscano dall'alto è stato il motivo che mi ha spinto a salirci tanto tempo fa. La vista dell'Elba e delle altre Isole dell'Arcipelago dai crinali CapiCorsini è magnifica. Ma Capo Corso e i suoi crinali sono molto più di una meravigliosa terrazza panoramica. A Capo Corso si cammina come sospesi tra cielo e mare con un orizzonte vastissimo che spazia dal selvaggio e arcigno Ovest del Capo, all'Agriate e le regioni interne della Corsica con le imponenti sagome delle grandi montagne. Lo sguardo che tocca la Toscana e la Liguria spiega più delle parole e dei libri la vicinanza storica e culturale con l'Italia e ancora di più con l'Elba e Capraia. Un percorso impegnativo, ricco di bellezze naturalistiche e storiche attraverso un ambiente arcigno e maestoso, dove si respira la libertà nell'orizzonte infinito della montagna e del mare, che è l'essenza e la magia di questi luoghi. E' un luogo di grande fascino e a dispetto delle quote modeste è un trekking impegnativo e soggetto alle mutevoli condizioni meteo. Saremo itineranti e viaggeremo con zaini leggeri, dormendo in strutture dove alla fine del trekking troveremo il nostro bagaglio, in modo da poter raggiungere i luoghi più belli durante il giorno e la sera avere il conforto di un albergo e la possibilità di conoscere i paesi e la loro gente.
Ritrovo al porto di Livorno, (orario da definire in base alla partenza del traghetto)
imbarco e partenza per la Corsica.
Arrivo a Bastia, si depositano i bagagli in hotel e si inizia la visita della città partendo dalla grande e bella piazza di San Niccolaio, oggi il cuore di Bastia, per poi raggiungere la città vecchia (Terra vecchia) con la Piazza del mercato, la cattedrale di San Ghjuvanni la più grande della Corsica, che si affaccia sul Vecchio Porto e poi si sale alla Cittadella fortificata (la Bastiglia) da cui il nome della città, fondata dai genovesi nel 1378. Qui visitiamo il Palazzo dei Governatori per poi girovagare tra i carrugi della bastiglia, tra antichi palazzi, chiese, oratori, conventi e splendidi affacci sul mare dalla fortezza. Riscendendo verso il centro della città passiamo dai carrugi del Puntettu, affascinante quartiere popolare bastiaccio e poi ci godiamo la città più italiana di Corsica. Cena in città, pernottamento in hotel.
Percorso: Bastia – Mandriale. Lunghezza km 18,5. Dislivello in salita mt 1525.
Quota massima Monte Pruno mt 1183 slm.
Il nostro percorso parte dal Porto Vecchio di Bastia, un tempo chiamato la Marina di Cardo. Passiamo a fianco della basilica di San Ghjuvanni e iniziamo a salire dalla vecchia via che ci conduce a Cardo (mt 255 slm) bellissimo borgo collinare abitato sin dal periodo Romano. Da qui il nostro percorso diventa un vero trekking e l’ascesa continua lungo un sentiero contornato dalla macchia che negli ultimi decenni ha sostituito i coltivi. Risaliamo fino ad arrivare sotto il crinale di Serra di Pigno, l’ambiente diventa più aspro e roccioso e il panorama sempre più ampio domina Bastia e la Biguglia. Il nostro cammino piega verso Nord e ci conduce alla prima Nivera, si tratta di un edificio in pietra del XVI secolo, costruita dai genovesi per conservare neve e grandine. Di lì a poco ne troviamo un’altra risalente al XVIII secolo ancora più grande, con il tetto e le volte perfettamente integre che proteggono il grande pozzo che veniva usato per lo stoccaggio del ghiaccio, che poi con i muli veniva portato a Bastia. Si continua a salire passando da Pietra Ellerata (mt 879), il paesaggio diventa più montano e di tanto in tanto si incontra qualche mucca. Raggiungiamo la Bocca di San Leonardo a mt 855, dove l’ampio panorama ci regala un’impagabile sensazione di libertà. Saliamo sulle rocce panoramiche del Monte Pinatelle (mt 984) per un fantastico affaccio sull’Elba e poi raggiungiamo Bocca di Guadalone (mt 979) con i suoi bei rifugi pastorali. Tra scenari sempre più maestosi arriviamo alla Cima di Guadalone (mt 1073) e poi con una breve deviazione visitiamo i ruderi della cappella di San Jacinto (mt 1082). Continuiamo la nostra ascesa fino alla cima del Monte Pruno (mt 1183) la massima vetta di questa giornata, dai cui crinali a forma di volto ammiriamo le valli di Farinole, la regione di Patrimonio, San Fiurezu e il suo golfo, l’Agriate e in lontananza le grandi vette del Niolo. Si prosegue lungo il crinale roccioso che si affaccia a precipizio sulle valli di Mandriale e San Martino di Lota, l’ambiente che ci circonda è molto suggestivo, si è contemporaneamente in montagna e al mare. Passiamo a fianco dell’arcigno picco roccioso del monte Foscu (mt 1102) e poi iniziamo a scendere verso la Bocca d’Antigliu (mt 879). Da qui il paesaggio si fa più dolce, incrociamo il fosso di Mandriale e attraversando un pianoro verdeggiante raggiungiamo la cappella di San Giovanni (mt 881). L’ultimo tratto in discesa segue il costone e ci conduce nel grazioso abitato di Mandriale (mt 317) dove terminiamo la nostra prima tappa. Trasferimento in minibus all’hotel.
Percorso: Mandriale – Sisco. Lungh. km 13,5. Disl. salita mt 1089. Quota max M.te Stello mt 1307
Trasferimento in minibus a Mandriale dove riprendiamo la nostra traversata risalendo sulle creste CapiCorsine per continuare il cammino in direzione Nord. Si avanza lungo i crinali rocciosi che conducono al Monte Capra (mt 1203), poi scendiamo leggermente fino alla Bocca di Santa Maria (mt 1087), un quadrivio dove incrociamo il sentiero che a Ovest conduce a Nonza e a Est a Lavasina e poi sempre immersi in scenari di rara bellezza, iniziamo la salita più ripida ma senza difficoltà tecnica, che ci conduce sulla vetta del giorno il Monte Stello (mt 1307). Lo Stello è una montagna brulla adornata da alcune eriche, con qualche struttura che toglie un po’ di poesia, ma che compensa con una visuale a 360° superba e con il suo affaccio privilegiato sull’Isola d’Elba. Mantenendoci sul crinale iniziamo a scendere verso la Bocca di Catele (mt 1112) e poi tra le suggestive rocce che fiancheggiano il Monte Cibiola e il Monte Corvo. La via diventa più agevole e si snoda tra praticelli e cespugli di macchia fino ad arrivare alla Bocca di San Ghiuvanni, altro importante snodo della sentieristica del Capo. Qui visitiamo la bella cappella e poi proseguiamo la nostra discesa piegando a Est per raggiungere il borgo di Poggio nell’alta valle di Sisco, dove concludiamo la tappa.
Trasferimento in minibus all’hotel.
Percorso: Sisco – Torre di Seneca. Lunghezza km 15,5. Dislivello in salita mt 1500.
Quota massima Cima di e Follicie mt 1322 slm.
La tappa più impegnativa di questo cammino parte dalla Bocca di San Ghjuvanni (mt 974) che raggiungiamo con un transfert in 4×4. Da qui iniziamo a risalire il crinale dalla cosiddetta variante alpina, che tra scenari fantastici ci conduce alla vetta di CapiCorso, la Cima di e Follicie (mt 1322). Da qui si apre uno spettacolare panorama che ci mostra a Nord il cammino da percorrere che poi si estende fino alle montagne Liguri, mentre a Est si domina l’Isola di Capraia. Si prosegue lungo il crinale passando tra le surreali coti erose di Bocca di a Galghetta e poi deviamo leggermente per raggiungere le Cime di Monte Prato (mt 1282), un fantastico altopiano che sembra sospeso nel cielo con i pianori erbosi sostenuti da ardite pareti rocciose che strapiombano verso Ogliastro e la costa d’occidente. Attraversiamo anche le belle Cime di Codoli (mt 1183) per poi scendere tra i cespugli di macchia fino a Bocca di Serra (mt 1007) lasciandoci la valle di Canari a Ovest e quella di PetraCorbara a Est. Si prosegue verso la funtana di a Petricaghjola lasciandoci a destra la vetta del Monte Alticcione per poi raggiungere il Menhir del Pinzo a la Vergine (mt 593). Dal sito megalitico riprendiamo a salire tra le rocce lavorate dal tempo fino al Monte Grofiglieta (mt 836) per poi scendere lungo un suggestivo e panoramico sentiero fino al Monte Rottu (mt 650) con un fantastico affaccio che domina il borgo di Pino. Da qui si raggiunge la Torre di Seneca (mt 564) uno dei simboli del Capo, che risulta essere la parte rimasta di un castellare medioevale appartenuto alla potente famiglia dei De Mari, all’epoca signori di CapiCorsu e che nulla ha a che vedere con Seneca, anche se il filosofo fu esiliato in Corsica dal 41 al 49 d.c. Dopo averla visitata raggiungiamo l’antico convento ai suoi piedi, dove termina la tappa.
Cena e pernottamento in Gite d’Etape.
Percorso: Torre di Seneca – Centuri. Lunghezza km 14. Dislivello in salita mt 540.
Quota massima Punta Gulfidoni mt 606 slm
Lasciato l’ex convento scendiamo alla Bocca di Santa Lucia (mt 381) dove si trova l’omonima chiesa. Da qui iniziamo a salire girando intorno a Monte Popolu per proseguire l’ascesa lungo il crinale che ci porta a Punta di Gulfidoni (mt 606) da cui si domina il golfo di Aliso. Mantenendoci sul sentiero che scende il crinale arriviamo alla sorgente del fosso del Giunchetto e dopo aver incrociato la via per Morsiglia, proseguendo in direzione Nord, raggiungiamo la bella chiesa di Nostra Signora della Grazia edificata in una verde radura a mt 400 slm. Da qui proseguiamo salendo al Colle di Santa Caterina (mt 508) per poi scendere a Bocca di Lumaca (mt 471) e mantenendoci lungo il crinale circondato da pascoli ammiriamo dall’alto la terra di Centuri sotto di noi. Passiamo sotto i grandi generatori eolici per poi scendere a Bocca di Serra (mt 361), proprio sopra il porto di Centuri. Ci concediamo una visita al Mulino Mattei e poi iniziamo a scendere al mare dall’antico cammino, attraversando il minuscolo borgo di Cannelle e visitandone la bella sorgente, per poi raggiungere il bellissimo piccolo borgo marino di Centuri, una delle perle di CapiCorsu, dove terminiamo la nostra tappa.
Percorso: Centuri – Macinaggio. Lungh. km 23,5. Disl. salita mt 888. Quota max mt 217 slm.
Lasciamo l’antica Centurium e iniziamo il cammino dell’ultima tappa lungo il tracciato costiero che nel primo tratto si snoda sinuoso tra le rocce bianche, contornato da cespugli di elicriso e cineraria, a pochi metri dal mare. Poi inizia a salire e la macchia pettinata dal vento, di mirto, lentisco e corbezzolo, si fa più fitta. Il paesaggio è molto bello e selvaggio, con le rocce scolpite dall’erosione che offrono rifugio alle capre. Il sentiero si snoda a picco sulle scogliere che si tuffano nelle trasparenze del mare. Saliamo al pianoro dei Sundarelli, fino a dominare i possenti speroni di Capo Bianco e circondati da una macchia sempre più fitta oltrepassiamo l’antico muro a secco delle Piane (mt 217). Attraversiamo un pianoro adornato da cisti e asfodeli e poi cominciamo a scendere tra le rocce che ora sono colorate di rosso cangiante. Il percorso ripido e sinuoso ci porta a sfiorare la Punta di Corno di Becco, sulle cui nere scogliere nidifica il Falco Pescatore e poi prosegue a mezza costa passando a fianco di Capo Grosso dove si trova il famoso Semaforo di Capo Corso. Stiamo camminando “sull’unghia del dito di Corsica”, ci affacciamo al balcone panoramico del Monte Rizzuto e poi tra i rosmarini scendiamo al mare nella bella cala sottostante. Risaliamo il Monte Grande tra le fioriture di gariga mediterranea e ammirando lo scoglio della Giraglia si scende al piccolo e bellissimo borgo marino di Tollare, caratterizzato dalla torre di avvistamento e dalla chiesetta bianca a pochi metri dal mare. Tollare merita una breve visita prima di continuare il nostro cammino lungo costa tra scogliere, spiagge e tratti di macchia, fino a giungere a Barcaggio, altro piccolo borgo un tempo abitato da pescatori. Percorriamo ora la grande spiaggia bianca di Barcaggio, la più grande di Capo Corso e una delle più belle dell’Isola. E’ un ambiente selvaggio con delle stupende dune che si estendono nell’interno, adornate da cespugli di sparto, un ambiente sempre più raro da incontrare. Finalmente siamo sulla punta di Capo Corso il punto più settentrionale della Corsica, sul promontorio di rocce verdi si estende un meraviglioso ginepraio secolare e si ammira da vicino la mitica Giraglia con la sua torre ed il suo faro protagonista di tante storie e leggende di mare. Iniziamo il nostro cammino sulla costa orientale in direzione Sud camminando sopra calette incantate dal mare turchese. Saliamo sul vertice di Capo d’Agnellu e ne visitiamo la suggestiva Torre. Lo sguardo spazia lungo il crinale di serpentino che domina la spiaggia di Barcaggio, con i campi di dune a il padule a Nord e a Est sotto di noi la baia della Capandula, mentre sullo sfondo ritroviamo le sagome di Capraia e dell’Elba. Ritorniamo verso il mare camminando tra rocce dalle forme fantasmagoriche, per poi raggiungere le spiagge di sabbia bianca di Cala Francese, dove non mancano mai le mucche e Cala Genovese dove è difficile resistere alla voglia di farsi un bagno nelle acque cristalline. Camminando a fil di mare arriviamo alla Cala di Santa Maria dove ammiriamo la Torre Mozza, divisa a metà in seguito ai cannoneggiamenti della flotta inglese comandata dall’Ammiraglio Nelson alla fine del 1700. Appena più all’interno la chiesa di Santa Maria a Chiappella, una delle più antiche di Corsica caratterizzata dalla doppia abside. Proseguiamo lungo costa, ci concediamo un ultimo sguardo sul fantastico panorama a Nord con le torri di Santa Maria, d’Agnellu e della Giraglia perfettamente allineate. Poi scendiamo fino ad arrivare sulla spiaggia davanti ai tre Isolotti delle Finocchiarola, ormai il nostro cammino si sta avvicinando al traguardo, affacciati sul mare camminiamo circondati da rosmarino ed elicriso e raggiungiamo la spiaggia di Tamarone. Con Capraia all’orizzonte superiamo Punta di Coscia e ci troviamo a camminare sulla spiaggia di Macinaggio, che termina dove inizia il paese . Qui si conclude il nostro cammino itinerante lungo le creste di Capo Corso. Dopo 5 giorni di cammino, percorrendo 89,5 chilometri, con un dislivello complessivo in salita di 5540 metri.
Dopo colazione trasferimento in minibus da Macinaggio a Bastia lungo la panoramica strada costiera di Capo Corso. Imbarco e partenza per l’Italia.
PREZZO
1.350 € a persona
Supplemento camera singola 150 €
Min 4 – Max 7 partecipanti
LA QUOTA COMPRENDE
5 pernottamenti in camera doppia B&B hotel **/***
1 pernottamento in Gite d’Etape pensione completa (cena, colazione, cestino pic-nic)
Tutte le escursioni trekking guidate
visita di Bastia
Tutti i trasferimenti in minibus sull’Isola
Trasferimento bagaglio pesante agli hotel
Guida e accompagnatore sempre con il gruppo
LA QUOTA NON COMPRENDE
Traghetto passeggero Livorno-Bastia A/R
tutti i pranzi (escluso cestino giorno 5)
tutte le cene (escluso cena giorno 4)
CONTATTI
Info e Prenotazioni
Mob +39 333 2653079
Tel +39 0565 976707
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